di redazione [user #116] - pubblicato il 02 gennaio 2015 ore 08:00
Ispirarsi e, addirittura, copiare gli artisti che più amiamo è una palestra fondamentale nella propria formazione di musicisti. Più ampia e stilisticamente variegata sarà la rosa di artisti a cui guarderemo come riferimento, copiandone idee, suoni e soluzioni, maggiore sarà lo spessore della nostra formazione. Quanto più folle sarà il mix di musica a cui attingeremo per studiare e ispirarci, maggiore sarà l’originalità che acquisterà il nostro playing.
Viceversa, è rischioso quando tra gli artisti a cui ci ispiriamo finisce per essercene uno che, piano, piano, inizia a catalizzare troppo le nostre attenzioni. E ci si ritrova a guardare solamente a lui come riferimento; a rifarsi esclusivamente alla sua musica come fonte di ispirazione. Inevitabilmente, si finirà per mortificare il naturale e fisiologico sviluppo della propria musicalità e, anziché scegliere di suonare ciò che ci piace nella maniera a noi più naturale, lo si farà preoccupandosi di assomigliare il più possibile al nostro artista di riferimento. Perderemo la magica possibilità di essere unici, condannandoci all’infelice ruolo di copia sbiadita di qualcuno.