di redazione [user #116] - pubblicato il 18 marzo 2019 ore 09:30
Dick Dale è morto. Padre del surf rock, indimenticato grazie a brani come Let’s Go Trippin’ e Misirlou nella colonna sonora di Pulp Fiction, aveva 81 anni.
La notizia ha lentamente riempito il web nelle scorse ore. Non ci sono state conferme fino a poco fa, quando le parole di Dusty Watson, batterista al fianco di Dick Dale nei The Del-Tones, ha ufficializzato quello che il mondo della musica già temeva: il padre del surf rock, fonte d’ispirazione di innumerevoli musicisti e innovatore assoluto, è morto.
Dick Dale è morto sabato 16 marzo in un ospedale in California. Aveva 81 anni.
Al secolo Richard Anthony Monsour, Dick Dale nasceva a Boston nel 1937 e costruiva il suo inconfondibile stile sul background europeo dei suoi familiari. Dale poteva essere riconosciuto alla prima nota, con le sue mitragliate affogate in un mare di riverbero, rigorosamente suonate su una Stratocaster imbracciata da mancini ma con corde per destri, alla rovescia.
L’evoluzione vera e propria della Fender Stratocaster si deve anche al suo contributo. “Tutto proveniva dalla testa di Leo Fender, io ero il suo collaudatore. Diceva sempre: ‘quando può reggere la raffica punitiva di Dick Dale, allora è pronto per gli esseri umani’” raccontava Dick al Miami New Times nel 2011, che per il suo approccio aggressivo allo strumento e all’uso della strumentazione si è guadagnato il soprannome di “padre dell’heavy metal”.
Dale sarà però ricordato per il suo considerevole apporto alla musica strumentale, quella che ha segnato gli anni ’60 tra chitarre color pastello e suoni che rimandano a scenari oceanici. Nel 1961 usciva “Let’s Go Trippin’”, il suo quinto singolo considerato oggi il primo brano strumentale in stile surf rock a tutti gli effetti.
Il 1962 fu l’anno di “Misirlou”, composizione tradizionale proveniente dal mediterraneo stravolta dal tremolo picking di Dick Dale e divenuta un cult quando, anni dopo, Quentin Tarantino l’ha ripresa per farne la colonna sonora di Pulp Fiction.
Gli 81 anni di Dick Dale sono tutti anni di musica, con solo una breve pausa dalle scene negli anni ’70, ma sul palco fino all’ultimo. Nel 2015, Dick raccontava “Non potrei smettere di andare in tour perché morirei. Fisicamente e letteralmente, morirei”. Più tardi sarebbe emerso che la musica gli era davvero necessaria per vivere in quanto la sua assicurazione sanitaria non copriva completamente le costose cure per il diabete di cui soffriva e per i trattamenti di mantenimento necessari dopo il cancro.