VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Paiste Pstx: splash, hats e crash. Attacco e decadimento a razzo
Paiste Pstx: splash, hats e crash. Attacco e decadimento a razzo
di [user #116] - pubblicato il

Molti batteristi stanno sperimentando con le sonorità asciutte e decise che caratterizzano nuovi modi di suonare: dal linear drumming alle sempre più creative soluzioni del gospel chops. Questa esigenza ha fatto sì che in molti set si vedano sempre più piatti sovrapposti (cymbals stacks), china di ogni dimensione e crash forati. Suoni distintivi, con una regola ben precisa: attacco immediato e decadimento istantaneo. Per chi fosse alla ricerca di questi colori per il proprio set, merita una prova l’implementazione alla linea Pstx proposta da Paiste.
Ci siamo divertiti a provare e descrivere due splash stacks, da 10” e da 12”, un crash forato da 20”. Sempre della linea Pstx troveremo un cajon crash forato da 16” e un cajon Hi-Hat da 12”.

PSTX SPLASH STACKS 10” E SPLASH STACKS 12” 
La caratteristica che accomuna questi due stack è il suono crunchy combinato all’immediatezza dell’attacco.Questa è garantita dalla minima superficie di contatto tra il piatto inferiore e quello superiore, dovuta al fatto che non si tratta semplicemente di due piatti sovrapposti. Uno, infatti, ha la forma tradizionale di un piatto ma la particolarità dei fori; l’altro, ha la campana invertita, somigliante ad una specie di china; a seconda del gusto del batterista che li utilizza, si potrà decidere quale dei due piatti utilizzare come “top”. 
Ci sono sembrati grandiosi per dare anima ai fill più moderni e arricchirli con originalità. Da non sottovalutare l’idea di utilizzarli come secondo charleston. 

Paiste Pstx: splash, hats e crash. Attacco e decadimento a razzo

PSTX SWISS MEDIUM CRASH 20” 
Sono tante le sfumature sonore di questo super energico crash. Potenza allo stato puro: rapido nell’attacco e veloce nel dissolversi. Ha una vena dark nonostante l’attacco abbia delle frequenze che spiccano per brillantezza. Un suono particolare e complesso, con una vera orientale quasi mistica. In ambito rock ma - perchè no - anche  R&B può funzionare egregiamente. 

PSTX CAJON CRASH 16” 
Questo piatto è stato progettato appositamente per completare il set di un percussionista di cajon. Il suono è un medio brillante di cui conquista il carattere esplosivo. Pensato per essere suonato a mano, è un piatto che risponde comunque benissimo anche a bacchette leggere e sound delicati. Lo abbiamo montato sul drum set con risultati è fenomenali. Suonato con le bacchette (5A) satura istantaneamente anche se colpito con delicatezza. Ci è parso perfetto in quelle situazioni in cui non si può esagerare con i volumi. Lo abbiamo montato sulla batteria quasi per gioco e ora, difficilmente lo smonteremo!

Paiste Pstx: splash, hats e crash. Attacco e decadimento a razzo

PSTX CAJON HATS 12” 
Come il suo compagno crash, ha una  brillantezza particolare. Il feel con la bacchetta (5A) è buono anche se il controllo del suono non è subito semplice; ha delle caratteristiche sonore spiccate che vanno gestite: un sustain breve unito a un attacco spiccato. Suonato con delle bacchette sottili è molto più malleabile. Ce lo immaginiamo come un hihat interessante e complementare per un batterista funk che ha voglia di sperimentare.  Ma il suo habitat rimane nell’acustico dove si candida come ottimo collega per il vostro cajon. 
Le sonorità generali dell’intera linea di prodotti testati ci è piaciuta molto: personali e molto moderni. Caratteristiche supportate dalla qualità costruttiva, design accattivante e prezzi contenuti.



Test e video di Jonathan Vitali
Le chitarre nel video sono suonate da Gianni Rojatti
crash hats Paiste pstx recensioni splash
Link utili
Il sito della Paiste
Aramini, il distributore italiano di Paiste
Mostra commenti     1
Altro da leggere
Addio a Pat Torpey: innovazione, leggerezza e intelligenza
Questione di resistenza
Roberto Gualdi: istinto, personalità & felicità
Bosphorus: una storia di amicizia, passione e qualità.
Adam Deitch: Reggae & Dancehall
Virgil Donati: soundcheck e riscaldamento prima dello show
Dei Lazzaretti: chi non va a tempo, suona da solo
Il batterista e l'ingegnere
Paiste, Master Dry & Extra Dry Ride: test comparato
Adam Deitch. Suonare la batteria Dubstep: influenze
Quando il batterista è diventato protagonista
Roberto Gualdi: "Essere se stessi è l'unica vera ricchezza"
Crash Masters Paiste: Crasharli è un piacere
Davide Ragazzoni: "Artisti, siate come l'aglio"
Sordine gel Wambooka: magnificamente appiccicose
Non ascoltare il metronomo. Sentilo
Batteria: 50 dischi fondamentali. "The Madness of Many" Animals As Leaders
In silenzio ma con il proprio suono
I 5 batteristi migliori dell'Universo
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Manuale di sopravvivenza digitale
Hotone Omni AC: quel plus per la chitarra acustica
Charvel Pro-Mod DK24 HSH 2PT CM Mahogany Natural
Pedaliere digitali con pedali analogici: perché no?!
Sonicake Matribox: non solo un giochino per chi inizia
Ambrosi-Amps: storia di un super-solid-state mai nato
Il sarcofago maledetto (e valvolare) di Dave Jones
Neural DSP Quad Cortex: troppo per quello che faccio?
Massa, sustain, tono e altri animali fantastici
Ho rifatto la Harley (Benton ST-57DG)




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964