di Leon Ravasi [user #4] - pubblicato il 16 novembre 2002 ore 15:25
Sono campato abbastanza a lungo per vedere la Sony fare un disco di musica popolare italiana. Non avrei mai creduto di sentire le note di 'Donna lombarda' o le strofe di Giovanna Daffini uscire dai patinati solchi della major giapponese. Potenza di De Gregori. E potenza di un anacronismo fortemente voluto e perseguito con intensità e rigore. Questo precede la considerazione che si tratti o meno di un bel disco. È un disco meritorio. Poi che io lo ascolti con tre dita di brividi alzati lungo la schiena forse è un fatto soltanto mio. Le due voci all'unisono percorrono cento anni e più di canzone popolare, che, sarà un caso, è sempre canzone di popolo e quindi naturalmente schierata a sinistra. Qualcosa tipo 'Sempre e per sempre/dalla stessa parte mi troverai'. E ancora una volta ci tocca trovare De Gregori in cima a un gran disco.