(Evitiamo in questa sede d’analisi altre due possibilità molto comuni. La prima – molto utilizzata dai principianti - è la pentatonica di Am: in un approccio improvvisativo più grezzo e sanguigno, con questa scala si può suonare attraverso tutta la progressione blues senza curarsi troppo del cambio degli accordi. Quindi la pentatonica blues minore di D (D, F, G, Ab, A, C). Con questa scala utilizziamo due note estranee rispetto all’accordo e alla tonalità, il F e Ab, rispettivamente b3 e b5. Queste due note, chiamate blue note portano il colore caratteristico del blues. )
L’idea di Paul Gilbert è creare una sorta di surrogato delle tre sonorità misolidia, pentatonica e dell’arpeggio. Per farlo parte da una struttura che è quella della pentatonica di F#m (F#, A, B, C#, E). Questa scala presenta una nota sicuramente sbagliata rispetto al D7, il C#, settima maggiore rispetto alla minore C contenuta nell’accordo.
Quindi, spostando proprio questa nota di un semitono, da C# a C, da 7 a 7b, Gilbert ottiene F#, A, B, C, E.
In relazione all’accordo sopra al quale suoniamo avremo gli intervalli di 3, 5m 6, b7 e 9. Tutte le note sono comprese nella scala di D misolidio; tre di queste cinque note sono contenute nell’arpeggio di D7. Inoltre questa sequenza si differenzia per una sola nota dalla pentatonica maggiore. Manca la nota più ovvia, la tonica D sostituita dalla b7 C, caratteristica dell’accordo di dominante D7.
Partiamo dalla diteggiatura di F#m pentatonico e affianchiamoci la diteggiatura di Gilbert. Evidenziamo in partitura la presenza della b7, il C. In entrambi in casi chiudiamo il fraseggio su un D, nota non presente nelle scale ma che ci permette di enfatizzare il senso dell’utilizzo sopra il D7.
Ora suoniamo questa scala in senso discendente provandola sopra un D9 (D, F#, A, C, E) l’accordo utilizzato da Paul per l’accompagnamento Blues. Nell’esecuzione marchiamo - soffermandoci - ogni passaggio sul C.
Quindi, abbiamo isolato un travolgente pattern snocciolato da Gilbert durante la spiegazione. La trascrizione in sestine di sedicesimi c’è sembrata la più indicata per lo studio.
Per finire abbozziamo su pentagramma l’esempio d’improvvisazione accennato da Gilbert nel quale è simulato il passaggio da A7 a D9 con l’utilizzo di questa nuova scala.