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I suoni di Michael Jackson spiegati da chi li ha creati
I suoni di Michael Jackson spiegati da chi li ha creati
di [user #116] - pubblicato il

Non c’è da stupirsi se non riesci a replicare il suono degli accordi in “Billie Jean”, perché una delle note originali è la voce di Michael Jackson.
È solo uno dei “segreti del mestiere” di Anthony Marinelli, svelati in una serie di video a disposizione di chiunque sul suo canale YouTube.

Anthony Marinelli è un musicista e compositore, autore di colonne sonore per il cinema ed esperto di synth che negli anni ha fornito il suo apporto ad alcuni successi indimenticabili di James Brown, Lionel Richie, Supertramp fino a Michael Jackson.
In particolare, il suo lavoro su Thriller ha fatto scuola nel campo della sintesi sonora, continuando ancora oggi a rivelare delle vere perle di produzione musicale.

Dopo una piccola collezione di video in cui ha svelato alcuni retroscena dei suoi lavori approfittando della “pausa” imposta dalla pandemia nel 2020, da circa un anno ha ripreso con regolarità l’attività su YouTube.
Per buona parte del 2023, il musicista ha aperto virtualmente al mondo le porte del suo studio per raccontare la ricerca sonora alla base delle sue produzioni più celebri. Michael Jackson è sempre tra i protagonisti principali e, armato di sintetizzatori storici o affiancato da musicisti di altissimo livello, Anthony ne ricrea i suoni davanti alle telecamere.

Una tra le pillole più strabilianti è senza dubbio quella in cui Marinelli affronta il “chord stack” di “Billie Jean”, una parte apparentemente semplice che porta con sé un suono iconico, riconoscibile all’istante. Cosa rende unici quegli accordi di archi sintetizzati è presto detto: quanto si sente nel disco si tratta della somma tre suoni di un Yamaha CS-80 più delle vocali cantate da Michael Jackson, tutto magistralmente programmato e miscelato fino a generare un corpo sonoro unico.



Non si tratta di una trovata sparuta, ma di un ingrediente all’interno di una produzione musicale mastodontica, che interessa tutti gli strumenti presenti nell’arrangiamento. Anche il basso del brano è connotato da un timbro altamente distintivo, e ancora una volta non è affatto facile da replicare.
In “Billie Jean” non compare solo un basso elettrico, ma un mix di basso e sintetizzatori per creare quel suono estremamente incisivo e pulsante che ha spedito il pezzo tra le più grandi hit di sempre. Marinelli lo ricostruisce in studio insieme a Ernest Tibbs.



Il canale di Marinelli è una piccola miniera di storia e spunti che scalfiscono appena la superficie di un lavoro enorme, fatto di sperimentazione e ricerca, e che può rendere un’idea di quanto sia centrale la fase di produzione in studio perché un brano si trasformi in un successo senza tempo.
anthony marinelli michael jackson musica e lavoro sintetizzatori
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