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Epiphone Greeny: la Les Paul delle leggende per tutte le tasche
Epiphone Greeny: la Les Paul delle leggende per tutte le tasche
di [user #62015] - pubblicato il

“La chitarra del popolo”, è così che Kirk Hammett ha parlato della sua Greeny per presentarne la versione prodotta da Epiphone.

Una chance davvero interessante, quella concessa dal marchio di produzione asiatica proprietà di Gibson, di poter vivere l’esperienza Greeny on a budget senza rinunciare alla qualità e al suono inconfondibile di questo strumento.

Nata in collaborazione con Kirk Hammett – attuale proprietario dello strumento dopo essere appartenuto a Gary Moore e, storicamente, a Peter Green – la Epiphone Greeny si discosta per diversi particolari dal resto del catalogo a cui appartiene, soprattutto per quanto riguarda la paletta, in stile Gibson.

Anche il prezzo, comunque, mostra un allontanamento di Epiphone dalle sponde dell’entry level, vista la cifra a tre zeri sul cartellino. Insieme alla Prophecy Flying V signature di Dave Mustaine, Greeny è lo strumento di importazione più costoso del marchio.

Epiphone Greeny nel dettaglio
Paletta a parte, una delle stand-out feature della Epiphone Greeny risiede nell’elettronica, dominata da una coppia di Gibson Greenybuckers. Questi pickup, da soli, presentano un prezzo di listino di circa 300 euro. La cura nei dettagli – tenendo conto della differenza di prezzo con la gemella di casa Gibson – è elevata se si pensa che il pickup al manico sia stato installato al contrario proprio come sulla chitarra originale.

Nel circuito, spiccano potenziometri CTS e condensatori Mallory, mentre il wiring è in stile ‘50s. Completano il tutto l’uscita jack e lo switch a tre vie di Switchcraft. Sul fronte hardware, invece, spiccano le Grover Rotomatic con chiavette quadrate. Le differenze rispetto al modello Gibson si trovano, per esempio, sulla scelta dei legni.

La Epiphone, infatti, presenta un corpo in mogano con top in acero e impiallacciatura fiammata, sulla falsariga dello schema costruttivo utilizzato per la 1959 Les Paul Standard sempre di Epiphone. Greeny, poi, monta un manico in pezzo unico di mogano e una tastiera in alloro indiano, invece del palissandro usato su Gibson, e segnatasti in madreperla trapezoidali.

La chitarra viene accompagnata da un case rigido che ricorda le custodie Gibson degli anni ’50, impreziosita dal logo congiunto di Gibson ed Epiphone. Stando a quanto dichiarato da Hammett e dai vertici Gibson, il contributo del chitarrista sullo sviluppo dei modelli americani e di importazione che compongono la linea Greeny sarebbe stato molto profondo, con una particolare attenzione nei confronti della versione di primo prezzo, considerata dal chitarrista dei Metallica: “una preziosa opportunità offerta a tutti i chitarristi con cui vivere lo spirito di Greeny”.
 
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